Centro Thomas Mann

Tipologia Fondo
Data cronica
1957-1989

Tipologia

Fondo

Numerazione

Numero definitivo
5

Contenuto

Il Centro Thomas Mann nasce nel febbraio 1957 sul programma di un 'Comitato di iniziativa,' presieduto dal senatore comunista Antonio Banfi, e composto da Remo Cantoni, Paolo Chiarini, Fausto Codino, Galvano Della Volpe, Mazzino Montinari, Rosa Spina. Intento dichiarato è quello di costituire un "centro di studio e di informazione che promuova in Italia la conoscenza diretta dell'odierna realtà politica e culturale tedesca". Ufficialmente si rivolge quindi alla Germania come unità culturale, a prescindere dalle divisioni postbelliche dei due stati orientale e occidentale, in realtà però le relazioni saranno intrattenute quasi soltanto con la Repubblica democratica tedesca. Il Centro del resto lavora e si organizza in stretta connessione con il Partito comunista italiano e il Sozialistische Einheitspartei Deutschlands.
Il Centro si impegna ad allestire mostre ed esposizioni; a distribuire le pubblicazioni edite nella Germania est; ad organizzare convegni e conferenze; a promuovere borse di studio per studenti universitari; a propagandare autori e interpreti del teatro e della musica classica e contemporanea tedesca. Fondamentale l'apporto del Centro Thomas Mann, con il Piccolo teatro della città di Milano, per la diffusione e la conoscenza dell'opera di Bertolt Brecht.

Il fondo conserva testimonianze dell'intero arco di vita del Centro Thomas Mann, dalla fondazione nel 1957 alla chiusura nel 1989. Va segnalato però che dal 1970 la consistenza della carte registra un'improvvisa quanto drastica riduzione numerica. Un calo conseguente sia al ridimensionamento delle attività del Centro, sia forse a una perdita materiale della documentazione.
Nella serie "Atti e corrispondenza" (divisa in sottoserie annuali) si  individuano tre nuclei principali:
  • la corrispondenza, che testimonia delle relazioni con le istituzioni della Repubblica democratica tedesca, con docenti germanisti e personalità della cultura italiana; con biblioteche, centri culturali, associazioni e strutture periferiche del Partito comunista italiano;
  • la documentazione relativa a mostre, conferenze, concerti promossi dal Centro. Tra queste carte è presente una cospicua raccolta di manifesti, cataloghi e programmi;
  • i rendiconti delle attività annuali, strumenti fondamentali per ricostruire l'opera svolta dal Centro. Questi resoconti si interrompono nel 1968; d'altra parte risulta quasi del tutto assente la documentazione amministrativa e finanziaria. 
La serie "fotografie" (organizzata in fascicoli per evento) raccoglie parzialmente la documentazione fotografica di mostre, convegni, concerti.
 
La struttura organizzativa del Centro Thomas Mann si articola in Presidenza, Vicepresidenza, Consiglio, Segreteria generale. Dagli anni '60, sotto la presidenza di Ranuccio Bianchi Bandinelli, viene definita anche la funzione di amministratore. La sede, con gli uffici e la biblioteca, è a Roma, dal 1957 al 1960 in via San Pantaleo 66, dal 1960 al 1989 in via Giuseppe Zanardelli 66.
In assenza di organigrammi e decreti di nomina, l'elenco dei presidenti è stato desunto dalle firme della corrispondenza:
  • Antonio Banfi, 1957;
  • Luigi Polano facente funzione, 1958-1960;
  • Ranuccio Bianchi Bandinelli, 1960-1970;
  • Franco Antonicelli, 1970-1974;
  • Tullia Romagnoli Carettoni, 1975-?;
  • Stefano Rodotà, 1980-1989;
Unica a svolgere ininterrottamente lo stesso incarico, dal 1957 al 1989 è Rosa Spina, segretaria del Centro. L'importanza del suo ruolo, sia come coordinatrice sia nell'effettiva organizzazione del lavoro emerge nettissima dalla corrispondenza, dai pochi atti amministrativi rinvenuti, dalle raccolte fotografiche.

Consistenza rilevata

Quantità
410
Tipologia
fascicolo/i
Consistenza (testo libero)
il fondo è condizionato in 45 buste (per un totale di circa 5,5 metri lineari)

Storia archivistica

Il Centro Tohmas Mann termina le sue attività nel 1989, l'archivio ormai 'storico' viene quindi acquisito dall'istituto italiano di studi germanici per tramite di Paolo Chiarini, all'epoca direttore dell'Istituto e contemporaneamente vice presidente del Thomas Mann.
Nel trasferimento le carte sono state prima raccolte in scatoloni da trasporto e poi ricondizionate in faldoni suddivisi per anno solare. La collezione fotografica conserva pobabilmente la fascicolazione originale.  

Struttura

Il Fondo è organizzato in due serie:
1. Atti e corrispondenza;
2. Fotografie;

Unità di conservazione

Unità di conservazione
buste
Numero / i
1-45

Ente

Persona

Inventario