Chiarini, Giuseppe
Tipologia Persona
Intestazione di autorità
- Intestazione
- Chiarini, Giuseppe
- Data
- 1833-1908
Wikipedia
- Giuseppe Chiarini
Biografia / Storia
- Giuseppe Chiarini nasce ad Arezzo il 17 agosto 1833. I primi studi al seminario cittadino lo avviarono allo studio dei classici. Nel 1850 la famiglia si trasferì a Firenze e fu costretto a proseguire gli studi al collegio di S. Giovanni evangelista delle Scuole pie dove conobbe G. Carducci. Con questo il C. fu legato da profonda amicizia e stima fin dal 1855, quando E. Nencioni lo aveva presentato al Carducci divenuto intanto studente a Pisa presso la Scuola normale superiore. Dal 1856 al 1859 fiorì e si dissolse il sodalizio degli "Amici pedanti", tra il C., il Carducci, G. T. Gargani e O. Targioni Tozzetti, sorto dal fervore classicista, ellenizzante, patriottico e ferocemente antiromantico che animava e univa i quattro amici. I quali, per render note le loro idee, colsero l'occasione offerta dalla stampa di un volumetto di rime del livornese B. Bracci, Fiori e spine, seguite da una lettera di F. D. Guerrazzi che incitava l'autore a studiare le letterature straniere, in specie quelle tedesca, polacca, scandinava e russa. Nel 1858 gli Amici pedanti decisero di fondare un mensile di studi, Il Poliziano; riuscirono nell'intento, ma della pubblicazione videro la luce soltanto sei fascicoli; dal gennaio al giugno 1859. La cessazione del periodico fu anche dovuta ai grandi eventi nazionali che premevano. Il sodalizio, di cui il C. era stato animatore, ebbe così fine. Dopo le nozze sempre nel 1859, sollecitato da L. G. Cambray Digny, chiese di essere assunto presso il ministero dell'istruzione Pubblica del governo provvisorio di Toscana. Nel 1861, entrato nel ruolo amministrativo dell'Istruzione Pubblica del Regno d'Italia con la qualifica di segretario di seconda classe, il C. si stabilì a Torino, e tornò a Firenze soltanto nel 1865 allorché insieme con la capitale vi si trasferiva la sede del ministero. Le sue doti culturali e le qualità morali lo fecero ben presto apprezzare, e fu stretto collaboratore di vari ministri. Nel 1863, frattanto, gli era stata affidata la direzione della Rivista italiana di scienze ed arti colle Effemeridi della Pubblica Istruzione che, dopo il trasferimento a Firenze e la fusione con altri periodici, divenne L'Ateneo italiano. Giornale di scienze, lettere ed arti con le effemeridi del pubblico insegnamento, pubblicato fino a maggio del 1866. Nel 1867 Chiarini fu nominato direttore del liceo "Niccolini" di Livorno dove, con delibera del comune, gli venne anche affidata la direzione del ginnasio. A Livorno fondò ed animò - insieme col Targioni Tozzetti che insegnava materie letterarie nello stesso liceo - il Circolo filologico, rapidamente impostosi come centro di promozione e di vita culturali. I suoi incarichi, adempiuti con scrupoloso zelo, non ne limitarono l'impegno nel campo della letteratura. Conformandosi ai procedimenti del metodo storico, largamente affermatosi e congeniale alla sua stessa formazione, il Chiarini si dedicò alla ricerca e alla pubblicazione di antichi manoscritti inediti, senza tralasciare i classici. Nel 1884 il Chiarini si trasferì a Roma, dove era stato nominato preside del liceo "Umberto I". Qui, dopo aver rifiutato nel dicembre la direzione della Domenica letteraria, assunse quella di un nuovo settimanale, La Domenica del Fracassa. Nel 1886 se ne dimise per altri impegni di lavoro, la proprietà decise di cessarne la pubblicazione. Dal 1885 al 1886 ebbe l'incarico dell'insegnamento di letterature moderne alla facoltà di lettere dell'università di Roma, e nei due anni successivi quello di letterature moderne comparate. Nel 1894 e 1895 egli ebbe, rispettivamente, la nomina a ispettore generale e a ispettore capo; dal 1896 al 1901 infine divenne direttore generale per l'istruzione secondaria classica e tecnica, tranne nel 1900 quando resse la direzione generale per l'istruzione superiore e le biblioteche. Nel 1900 assunse la direzione della Rivista d'Italia. Nell'estate del 1901 N. Nasi, divenuto ministro della Pubblica Istruzione, riformò l'ordinamento dell'amministrazione centrale, abolendo la direzione generale per l'istruzione superiore e le biblioteche e quella dell'istruzione secondaria classica; in conseguenza il C. fu collocato a riposo. Si dedicò allora interamente ai suoi studi letterari. Morì a Roma il 4 agosto 1908.
Bibliografia
- Ciro Cuciniello, Chiarini, Giuseppe, in Dizionario Biografico degli Italiani, vol. 24, Roma: Treccani, 1980, ad vocem.